A mia moglie
Io seguo, anzi, precedo i tuoi passi
pieni di speranza
c'incamminiamo per una strada sconosciuta
e scopriamo insieme l'amaro verdetto del destino.
Ti sono accanto e vivo intensamente il dramma,
il lento scorrere del percorso senza fine,
il susseguirsi di appuntamenti cadenzati:
21 giorni e poi d'accapo.
Ogni volta è un'incognita, una sofferenza,
un'ansia che ci divora,
un lento inesorabile logorio della mente
nei corpi stanchi che a fatica
ne sopportano il peso.
Ed io sono lì a sostenerti
mentendo un coraggio mai avuto
falsando ogni tipo d'incertezza nel
nasconderti la vera natura del male
che insofferente sopporti.
Ma vivi e viviamo
in costante ascesa la scala del coraggio
trovando la forza per sconfiggere
il male che si teme, il nome che non si pronuncia:
il cancro.
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