Come il cigolio di una porta socchiusa
mossa dal vento che spira dalle fessure
è questo stridire di pensieri
dondolando nel tempo
difformi movimenti di luci
e ombre che si muovono
nella finta quiete di una stanza
e il ticchettio di un orologio
e lo scorrere dei giorni sul calendario
e la ormai vecchia poltrona consumata,
tutto mi riporta indietro nel tempo
persino la musica, la mia canzone
e riparto da lì per fughe lontane
piccoli viottoli alberati
che scivolano distese pianure quadrifoglio
e in mezzo al verde una margherita
che avidamente spoglio e interrogo.
Ritrovarne la fuga in avanti.
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