Come in sogno si scatenano nella notte
gli uragani del presente e del domani
e sul pendio la cena si consuma
fra il sudore misto al pianto
nel cattivo odore di me stesso
asciugando gli occhi
testimoni increduli
di un solidale solstizio le mani
e ne rischiara la luna
la vita impetuosa e intoccabile
e scandisce il suono stonato
di un organetto a bocca
compagno del cammino
di un giorno infinito di settembre
quando sembrava risorgere il sole
si compiva il disegno
perché quando un uomo soffre
soffre sempre da solo.
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