....Dalla collana di poesie Pensieri

 

 

Come uscio che si apre

sull'arida memoria

è la presenza di miseria senza nome

mentre sgusciano dalle mani insalivate

i gesti oscuri e vaghi della vita

e il suo nome un rantolo infinito

sull'inviolabile irrealtà di un viso

costringe il mio anelito espiante

in testimone perenne di solitudine,

la linea tirata del viso

riflette lo specchio del cuore,

mentre bagno la sua mano di sudore

leggo dentro

l'inganno di amori simulati

il desiderio di vuoto nell'infinità di tutto

e in questo senso io piango

la tua assenza

dove il corpo è presente

e la mente si allontana

volando sui veli amorfi del passato.

Ed il mio cuore si restringe

e si allarga a fisarmonica

pensando al tuo sogno,

al puerile tormento

a queste rugate mani su di te.

 

Vergogna vorrei gridarmi.

Ma resto muto.


 
 
 

 

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