Da troppo tempo inseguo fantasmi
imbambolati manichini e finti poeti,
sorrisi sinceri e puttane sospette,
mascalzoni ubriachi e ladri gentili,
per troppo tempo ho atteso la luce
un canto sereno, una rima baciata,
e con le mie mani ho costruito la scala
per non fermarmi al primo scalino
e adesso nel vento la voce che corre
nel grido impotente del mio essere solo,
per quanto tempo ancora soffierà il vento
ad alimentare la fiamma nella notte
e per quanto tempo ancora inseguire fantasmi
che viscide catene mi prendono,
ho per altro e per tutto intriso le mani
nei cassetti del tempo le timide cose
e guardo l'oggi con fughe in avanti
introvabili segni, perdute le angosce.
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