Profili indefiniti
dalle immaginarie forme
notturna la mente nel nome incerto
più l'ombra che insegue il suo sogno
nel mistico canto d'eterna frustazione,
le mani in alto in cerca del volo
verso il sole nel cielo azzurro,
il disegno di tanta libertà
e intanto soffia il vento nel cuore
dal grigio incerto al verde speranza
è breve il passaggio
ma più breve la fine
ed è l'incerto, l'imprevedibile,
l'oltraggio di me stesso
l'incudine dove batte il ferro
ancora caldo del mio cuore
e serve il tempo per dimenticare,
un'ansia selvaggia, un dito nella piaga
ma forse è meglio il silenzio
o la lontananza dal corpo
e forse lontani con la mente
o tutte e due, o l'altra, o niente.
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