Tu pensi,
cammini in una strada che non ricordo
o non conosco
e nel tragitto le parole rimbombano,
è l'eco di quanto non detto
l'abbracadabra che si spegne in gola
"Non piantare un seme
dove non può nascere un fiore"
e mai come adesso è più vero
il rapporto uniforme
fra coscienza e dovere
nei mille modi per capire le cose
sostenendone il peso dell'arroganza
verbo inutile o inutile intransigenza,
ora più che mai il compromesso esiste
il tempo è maturo per accogliere il seme,
"l'attimo" è questo, fugace come il vento
rapito o rapitore non importa
se il fiore nasce s'allontana l'ombra di noi stessi.
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