galleria fotografica......... video 1........ video 2

 

RODI' MILICI, 21 MARZO 2010

GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

 

Il 21 Marzo, giornata mondiale della poesia, l'Amministrazione Comunale in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Rodì Milici, ha organizzato un'incontro con i poeti Rodiesi di cui io mi onoro di farne parte.

Con la superba organizzazione e regia della D.ssa Amalia Rossello si è svolto, nel migliore dei modi, nei locali dell'antiquarium di Rodì l'incontro dei cittadini con i poeti.

Melania Rossello, Giusy Cattafi e Tanino Materia hanno letto (per me era la prima volta) alcuni loro componimenti.

Ognuno dei poeti è stato presentato da un relatore ed io ho avuto l'onore di essere presentato dal caro amico Dott. Gennaro Nicolò. La presentazione è visibile in questa pagina.

Un ringraziamento và all'amica D.ssa Amalia Rossello, al Sindaco Filippo Torre, all'Assessore Salvatore Torre.

 

..

.........intervento di Tanino Materia....................................... Melania Rossello, Tanino Materia, Giusy Cattafi .........................intervento del Dott. Nicolò Gennaro

 

 

Sull'attività poetica di Tanino Materia

di Nicolò Gennaro

 

Qualche mese addietro conversando con il Prof. Vincenzo Leotta sulla poesia in generale, gli chiesi: “da dove nasce la poesia?” egli prontamente rispose: “dalla sofferenza, non c'è poesia senza sofferenza, sia essa fisica, sia per un dramma personale, sia per un disagio interiore o dell'animo”.

Ebbene, dopo aver letto la copiosa produzione poetica di Tanino Materia e la puntuale, precisa e attenta prefazione del Prof. Aliberti Carmelo, mi sono convinto che la definizione sopra esposta gli calza a pennello. Il tratto malinconico è innegabile, il disagio interiore è palese. La sofferenza di vivere in un mondo pieno di trappole e dove i valori del vivere comune si perdono sempre più, traspare in quasi tutti i suoi versi. Per esempio, nella poesia “Pensare”:

 

Pensare del giorno a venire

aspettando che la luce già fioca si spenga

nel tempo perverso dell'oggi.

 

E nel “Silenzio”:

 

Infranto è il muro del peccato

e debbo soffocare il mio tormento.

Ma griderò a te notte

che con me hai diviso e condiviso

le mie angosce...

 

Il tempo ineluttabile segue la sua scia, e ne scandisce il ritmo, non ci sono fermate intermedie o interferenze, ed in questo divenire il nostro poeta non trova il suo spazio, non trova il suo posto e allora si interiorizza e scrive come in “Prigioniero di me stesso”:

 

Sono dentro...

e la mia porta è chiusa,

fuori c'è il mondo...

io sono dentro

e la mia porta è chiusa.

 

 

Ed in “Dicono di me”:

 

Matto mi dicono,

e forse lo sono

o forse credono che io lo sia...

mi guardo attorno

e mi estraneo da loro.

 

 

Oppure quando dice:

 

Ma quando?

E come?

Riuscirò ad essere me stesso

abbattere le mura-prigioni

che intorno a me ho costruito.

E ancora:

 

Fuggire debbo

ma non posso!

Troppo spessa la rete che mi stringe

troppo grosse le mie catene.

 

In questo percorso poetico a tinte scure, con molte ombre e poche luci, il raggio di sole che si intravede si percepisce quando il nostro poeta rimane incantato dal volo dei gabbiani, tanto da desiderare le ali per volteggiare con loro e scoprire nuovi orizzonti e nuove speranze, nella prorompente gioia per la nascita dei figli, l'amore per la moglie e l'affetto senza tempo per la madre con quel cordone ombelicale mai rescisso.

In queste circostanze, a mio parere, il poeta ha scritto con il cuore quello che a volte a parole non si riesce a dire.

In questo raggio di sole trova posto anche l'amore viscerale per la poesia ed infatti scrive:

 

...tenerti vicina e comporre

con la mente e con l'anima,

mentre mi prendi per mano

e mi consoli, mi spingi, mi costringi.

Dolce mia poesia.

 

Nella sua visione della vita, il poeta è convinto che tutti noi, come provetti attori recitiamo una parte, ed io, aggiungo di mio, che forse siamo realmente noi stessi quando tornando a casa ci togliamo la maschera di scena.

Per concludere dico che siamo di fronte ad una persona vera, un poeta vero, mai banale e con uno stile facilmente riconoscibile come il colpo di pennello di Modigliani o di Botero.

Lo vedo come un vulcano che lancia fumo e lapilli e non vede l'ora di sgorgare nuova lava, nuova linfa, nuove poesie e le proprie verità.

A questo punto mi piace immaginarlo all'ultimo piano di un grattacielo, da dove, volgendo lo sguardo in basso, vede lo scorrere della vita, lo scorrere degli eventi.

 

Dott. Gennaro Nicolò .......................................21/03/2010

 

Il momento della premiazione

 

 

 

torna alla home

© 2009 - 2021 taninomateria.it

 

 

 

 

 

RODI' MILICI POETI SICILIANI POETA SICILIANO rodì milici commedie siciliane poesie siciliane

cc