COSI' APPARI
Volgi lo sguardo verso il cancello chiuso
e il recinto un dirupo innaturale
un rivolo di malinconia ti assale
nel vedere Il tuo giardino abbandonato,
fiori secchi e aiuole incolte,
scheletri di alberi e staccionate divelte
ombre di un passato che ritorna
e cerchi con gli occhi la panca
sovrastata da sterpaglie e rovi.
Così appari a chi ti guarda adesso
nel momento stesso che descrivi il tempo
una figura, un volto, un'immagine sbiadita
un lento e inesorabile allontanarsi dall'imprevisto
e intanto pensi, ho percorso una strada senza meta
due binari paralleli, due strade che non s'incrociano
un lungo rettilineo di alberi senza vita
un fitto districarsi nella giungla dei pensieri,
un'intercalare di luci ed ombre indistinte
nell'immaginario finale del tempo che vivi
e intanto ti spogli del tuo marciume
deponi le tue inquiete compagnie di viaggio
e varchi il cancello
nella ritrovata certezza di ripulire e ripulirti
di ombre, fantasmi, sterpaglie e rovi.
Tanino Materia
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