TUTTO IO VIDI
Mi sedetti sulle rotaie di un binario abbandonato.
Vidi passare il vento e la pioggia,
il sole e la tempesta,
la vita e la morte,
affondai i piedi nelle acque del tirreno
e nella trasparenza vidi altro,
amore e odio,
pudore e vergogna,
il ricordo e l'oblio,
vidi albe e tramonti
ma andai oltre l'essere e l'avere,
il sacro e il profano,
nell'immensità di un granello
e un granello immerso in un'oasi di speranze.
Vidi la vita scorrere lenta
e le emozioni con ritmi frenetici
il presente era già ieri e il futuro incerto all'orizzonte,
sole coperto da nuvole cariche d'amore
e lune splendere di luce propria,
mi sporsi dal parapetto del lecito
e nel pendio della perdizione mi vidi
a toccare il fondo della lussuria
e provai goduria, pace, dolore, sofferenza e amore.
Vidi le dune in un deserto di colori
e oceani immensi stringersi in un pugno,
oltrepassai le linee del pudore
e mi incamminai verso la consapevolezza
trascinandomi dietro un fardello di ricordi,
senza voltarmi entrai nel vortice del tempo
che mi travolse e mi diede pace,
leggiadri sorrisi ostentavano quiete
e vidi l'azzurro cielo e le stelle,
mi persi, inseguendo un sogno
o una meteora che svanì nell'universo.
Tutto io vidi ma tutto non vide me.
Tanino Materia
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