VISSI NEL TEMPO
Perché io del tempo
fui servo, padrone e schiavo,
fui passeggero e gradito ospite
nelle avulse memorie di uno spazio
e provai l'incedere fra le nuvole
in un cielo terso senza ombre ne peccati,
io fui per me stesso incudine
dove i pensieri più scabrosi dilaniavano pace
e trapezi di corpi delineavano contorni
e ne presi atto dell'avvenuta metamorfosi
di corpi inermi che prendevano forza e vita
nel darsi volutamente
senza mai chiedere consensi
o permessi di sorta nel diramare
emozioni e trame nell'infinita voglia di sé.
Fui testimone dello scempio naturale
di malcelate sentenze ed inique scelte
nella vita comune come sopravvisuti
alle macerie di spavalde intenzioni
nella penombra di roboante violenza,
nella discriminata volontà dell'essere puri
per scelta altrui o volontaria imposizione.
Io vissi e vivo con l'eterna consapevolezza
che l'essere vivente non è per scelta
ma una condizione di vita che nulla puo dare
e nulla può togliere alla volontà di vivere
senza limiti ne ostacoli in serena logica
dell'essere se stessi ad ogni costo.
E vorrei, per coerenza, che un giorno di me si dicesse
“Visse tra le righe delle sue poesie,
Vive nell'atrio della conoscenza”.
Tanino Materia
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