LE STELLE
Eppur sempre nell'animo irrequieto io mi vedo
nel lungo peregrinare di un'anima inquieta
e mi domando: sogno o son desto?
E mentre osservo tramonti e notti stellate
o mi perdo su quella linea d'orizzonte immaginario,
vedo un confine, un argine, una barriera
a cui non so dare un senso, un peso e una distanza,
che nel mio io non trovi una destinazione
su cui fare leva per le mie cadute o ripartenze
e trovo appiglio nella mia giovinezza,
nel ricordo delle mie corse nei campi di frumento
con le spighe più alte di me di una spanna,
nelle gioiose scorribande nel torrente dietro casa
o nel rubare frutti nel frutteto del vicino
e tutto mi manca della semplicità di un tempo,
di un passato a cui dare colpe o perdonarne gli eccessi
nelle memorie fragili e avulse in un contesto imparziale
e recondito nel tempo e nello spazio.
Come istanti che si ritrovano con le note di un canto
nel sillabario semplice di un verso nato per caso
io mi rifugio in esse e trovo pace nel limbo delle dimenticanze
dove tutto assume forme incerte e disunite
che vanno oltre le apparenze e le distanze,
e i muri che diventano prati e i confini orizzonti
e le stelle strade parallele da percorrere.
Tanino Materia
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