....Dalla collana di poesie Gabbiana

 

REGINA DELLA NOTTE

 

Un grido, un vociare inconsueto

una mano che tende

il suono ossessivo del clacson

e le luci, abbaglianti o anabbaglianti

scorgono a sinistra il gruppetto raccolto

e tra essi, con essi il dialogo stretto

ci sarà oppure no? chissa dov'è?

un giro e poi un altro ancora

fino a trovare il cercato

"Sei arrivato finalmente. Ti Lo cercato, Dove sei stato?"

poi via di corsa nella notte

le luci si stagliano sull'asfalto

un giro, un altro ancora

per arrestarsi poi contro la siepe

il motore spento per raffreddarsi nella notte.

 

Ti ritornano in mente i dialoghi, dettagli dimenticati

e senti di non appartenere più ad altro,

se altro non è che benda alla tua ferita sanguinante

essere diversi, unici al mondo

o essere incredibili per natura

o nel tuo ruolo di lacero-contuso

ti sforzi a renderti più umano

nell'ansia della presenza dell'amata.

 

Strano, eppure era lì ad un passo

ma così distante, così fredda, così vuota

con gli occhi votati alla pietà

ed il viso bagnato da lacrime bugiarde

ma la forza, quella vera, il distacco

o la distanza, l'altezza o l'alterigia

si misurano nel pugno e la forza è tua.

Regina della notte.

 
 
 

 

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