REGINA DELLA NOTTE
Un grido, un vociare inconsueto
una mano che tende
il suono ossessivo del clacson
e le luci, abbaglianti o anabbaglianti
scorgono a sinistra il gruppetto raccolto
e tra essi, con essi il dialogo stretto
ci sarà oppure no? chissa dov'è?
un giro e poi un altro ancora
fino a trovare il cercato
"Sei arrivato finalmente. Ti Lo cercato, Dove sei stato?"
poi via di corsa nella notte
le luci si stagliano sull'asfalto
un giro, un altro ancora
per arrestarsi poi contro la siepe
il motore spento per raffreddarsi nella notte.
Ti ritornano in mente i dialoghi, dettagli dimenticati
e senti di non appartenere più ad altro,
se altro non è che benda alla tua ferita sanguinante
essere diversi, unici al mondo
o essere incredibili per natura
o nel tuo ruolo di lacero-contuso
ti sforzi a renderti più umano
nell'ansia della presenza dell'amata.
Strano, eppure era lì ad un passo
ma così distante, così fredda, così vuota
con gli occhi votati alla pietà
ed il viso bagnato da lacrime bugiarde
ma la forza, quella vera, il distacco
o la distanza, l'altezza o l'alterigia
si misurano nel pugno e la forza è tua.
Regina della notte.
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