DISPERSI
I
Rimbombio di lamenti
nell'assurdo dipanàre della vita,
farsi oggetto di mille insidie
e prostituirsi ad altrui volontà
e trasformarsi
fino ad assumere
le sembianze di una puttana
che accudisce ai cento figli.
II
Nel groviglio dell'immenso
odo il tuo canto
un'immane ingarbugliare di lamenti,
l'eco di essi avanza ad ingoiarti
e grido,
mentre impaurito sbianco
nel vederli abbuffare come porci
e mi fermo sulla soglia dei tuoi pensieri
mentre invano ti grido di resistere.
III
Apparenti orgasmi ti soffocano
e nel delirio ti perdi
t i doni ti abbandoni
e come donna di strada ti concedi,
il viso smunto è testimone
del tuo supplizio
cerchi nel niente un'appiglio
e ti vedo trascinare a brandelli
mentre abbozzo un verso per salvarti.
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