SILENZIO
Infranto
è il muro del peccato
e debbo soffocare
il mio tormento.
Ma griderò
a te, notte,
che con me hai diviso
e condiviso le mie angosce.
E parlerò
a te, tavolo del mio tormento,
che in silenzio hai ascoltato le mie pene.
E racconterò
a voi, lacrime in piena,
che come neve al sole
vi siete sciolte invano.
E affiderò
a te, Dio dei venti,
il mio segreto
e con esso il mio tormento.
E mi fermerò
sulla spiaggia dei ricordi
mentre portano via la speranza
e l'illusione
di un'oasi di pace.
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